L’architetto, attivo a Milano dal 1973, è autore di numerosi studi sulla storia e teoria del design e professore associato alla facoltà di Architettura e Disegno Industriale del Politecnico di Milano. Ha sviluppato una lunga attività nel design: consulente responsabile del primo Centro Design e Servizi per un’industria di materie prime (Montefibre) dal 1974 al 1979; nel 1982 ha cofondato e diretto Domus Academy; è stato direttore della rivista MODO dal 1982 al 1984; nel 2008 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Design dall’Università della Sapienza di Roma ed è stato nominato Membro Onorario del Royal Design for Industry di Londra.
Il suo interesse per il tessile ha trovato espressione già nei primi anni Settanta nella progettazione di pannelli, da lui stesso realizzati ricamandoli a piccolo punto. I pannelli utilizzano una tecnica esecutiva tipicamente amatoriale e diffusa soprattutto nell’Ottocento, per creare motivi giocosi, resi con un segno fortemente grafico, geometrizzato e affidato al colore.
Le figure di animali umanizzati diventano così un’operazione artistica dissacratoria rispetto al concetto stesso di opera d’arte, in linea con le ricerche delle avanguardie storiche e proseguite dalle neo avanguardie tra anni Sessanta e Settanta. Un filo legato al colore e alla manualità della pratica del ricamo, che va da Giacomo Balla, con i pannelli e i gilet realizzati su suo disegno dalla moglie e dalle figlie, ad Alighiero Boetti, che nello stesso periodo di Branzi faceva eseguire dalle donne afgane grandi tele ricamate con scritte, bandiere, e altro ancora.