valori
“Vis Unita Fortior” si legge ancora chiaramente dalle vetrine della storica “Manifatture Riunite Merletti” sita in piazza Garibaldi a Cantù, benché la frase sia scritta sui muri interni dell’edificio.
Il motto latino, equivalente al nostro “l’unione fa la forza”, è sempre stato e continua ad essere fonte di ispirazione per il Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù.
Sostenere gli sforzi di chi lavora per conservare, creare, proporre nuove vie perché il merletto continui ad essere l’eccellenza che onora Cantù, è per tutti noi, appassionati cultori o comunque amanti di quest’arte, una scelta quasi naturale.
Con questa finalità è nato nel 1992 il Comitato per la Promozione del Merletto che, da allora ai giorni nostri, ha dato vita a tredici edizioni della Biennale Internazionale del Merletto, coronate da ampi apprezzamenti di visitatori ed esperti.
Coordinare ingegni, ricerca, investimenti verso un unico obiettivo è per il nostro Comitato un impegno che non può e non deve subire mai rallentamenti e debolezze.
Designer, disegnatrici, spuntatrici, merlettaie, scuole di merletto, artisti possono raggiungere risultati di grande spessore, se lavorano insieme. Ciascun gruppo, ciascuna scuola, il singolo con la passione del merletto possono mantenere la propria identità, ma contemporaneamente possono vivere l’esperienza della cooperazione, l’appartenenza ad un più vasto movimento che persegue identiche finalità e che cerca nel raggiungimento dell’obiettivo comune il punto di forza del suo agire.
In questi ultimi anni il merletto vive, come tutte le altre manifestazioni d’arte e d’artigianato, complessi cambiamenti che chiedono maggiori capacità operative e di comunicazione.
Per questo il Comitato per la Promozione del Merletto e tutti coloro che operano in questo settore, sono chiamati a ridefinire la propria posizione all’interno del mondo del merletto, a rivedere funzioni e strategie.
E’ sicuramente un’impresa non facile, ma insieme si possono conseguire risultati eccellenti.
Il mondo ci guarda, anche se apparentemente sembra distratto e indifferente.
Guarda fili intrecciati che diventano capolavori, fotografa figure femminili che indossano merletti, tocca l’impalpabile resistenza di un sottilissimo filo che si fa figura, si lascia sedurre dalle innumerevoli creazioni delle antiche e nuove merlettaie.
Quando le nostre donne si esibiscono al tombolo in spazi nuovi e partecipano ad eventi, manifestazioni e mostre; quando la TV trasmette le immagini dei fuselli che danzano tra le mani di abilissime merlettaie; quando le riviste femminili straniere parlano del merletto di Cantù e ne tessono le lodi, si può ben dire che l’arte secolare del merletto al tombolo è uscita da tempo dai confini del nostro piccolo mondo antico alla conquista di terre lontane.
Ad ogni nuovo evento cresce e ingigantisce in Cantù un altro motto:
“I care”, io ho a cuore, a me importa tantissimo di questa magnifica arte che ho ricevuto in eredità, tramandatami dalle donne della mia terra. Trarre beneficio da soli è sterile possesso; trarre beneficio insieme è saggezza.